Miquel Pujadó

Navigatore solitario


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Son capitano e ufficial di coperta
son timonier, mozzo, capo e lacchè
son la vedetta che sta sempre all’erta
son l’equipaggio, l’intera corvè.

Navigatore, ma in solitario
senza aver ordini né darne mai
solcar così mare aperto o estuario
controcorrente, da marinai.


Sfogliar la rosa dei venti, amnesia
di ciò che arriva o che forse verrà
per ignorar salvatori e messia
e chi ha la mania
dell’eternità
e per scansarti da un’agonia
ti accoltella con cordialità.

Avere incontri casuali a Tortuga
tra i bucanieri, il ron, le canzoni,
con altri naufraghi del bagnasciuga
poeti in fuga
da rime e cannoni
sempre il potere bombarderà
quelli che vivono di verità.

E se poi scopri una clandestina
giù nella stiva, dir: “Non è un taxi!
Divideremo poppa e bolina
un po’ giù in cabina
ma poi fuori di qui”.
Che per lasciarsi è meglio così
meglio la festa che il lunedì.

Trovar riparo in una cala deserta
dove ogni stella ti dondolerà
salpare all’alba e che la bussola avverta
che la rotta che è offerta
è la libertà
e l’isola del tesoro sarà
dove il tuo cuore mi porterà.


Autor(es): Miquel Pujadó